Business (English) is business!
Partendo dell’interessante articolo pubblicato dai nostri colleghi di SMG, che trovate a questo link, in cui si tratta dell’importanza dell’inglese nel mondo del lavoro, guardiamo ora un po’ più da vicino quello che si chiama comunemente Business English.
Sappiamo tutti che cosa significhino la parola “business” e l’espressione “fare business”, così come siamo perfettamente in grado di richiamare alla mente l’immagine, probabilmente stereotipata, di un “businessman”. Questo, perché si tratta di termini entrati a far parte anche del nostro vocabolario ormai da molto tempo.
Vi sono però altre parole ed espressioni tipiche del mondo commerciale e della finanza che richiedono una conoscenza più approfondita sia della lingua sia della materia.
Conoscere l’inglese commerciale può fare la differenza e, di fatto, ha iniziato a farla diversi decenni fa. Ogni lingua si evolve con il tempo e questo vale anche per i linguaggi specialistici di cui si compone. A seconda del momento storico, possono venir coniati nuovi termini; nell’universo del business i neologismi vengono creati soprattutto in inglese, vuoi perché è la lingua franca utilizzata internazionalmente, vuoi perché Londra e New York sono innegabilmente le capitali mondiali degli affari.
Per fare un esempio facilmente fruibile, in questi giorni sentiamo parlare di “Corona bonds”, un neologismo nato evidentemente in correlazione con l’attuale pandemia di coronavirus. Ma per capirne il significato dovremmo innanzitutto sapere che cos’è un bond (uno dei tanti vocaboli inglesi comunemente utilizzati nel linguaggio finanziario italiano), mentre per darne una traduzione italiana corretta dobbiamo essere consapevoli di non poter usare il traducente “legame, vincolo” in questo contesto. Ergo, servono conoscenza linguistica + conoscenza settoriale.
Per ovviare a tale problematica, da 30 anni Studio Interpreti Milano offre ai suoi clienti servizi di traduzione di testi economici e finanziari, avvalendosi di traduttori madrelingua esperti della materia.
Per comunicare efficacemente nel mondo degli affari, condurre negoziazioni o intrattenere relazioni con clienti e partner (altro anglicismo, partner, importato nella nostra lingua), al di là della grammatica e della sintassi, è fondamentale avere un’ottima dimestichezza con la terminologia, ovvero con i tecnicismi dell’inglese commerciale, che variano da segmento a segmento, oltre che con lo stile di questo linguaggio di nicchia.
La traduzione dei commenti finanziari che Studio Interpreti affronta quotidianamente è particolarmente impegnativa. In questo caso occorre prestare particolare attenzione perché i destinatari dei documenti sono potenziali investitori: per non danneggiare i loro portafogli è opportuno, se non essenziale, scegliere le parole giuste. Si tratta di testi ricchi di espressioni gergali (p.e. “bear” – letteralmente, orso – e l’opposto “bull” – toro), e metafore che tradotte alla lettera non avrebbero senso per un lettore italiano; per contro, la conoscenza della materia fornisce gli strumenti necessari per aggirare l’ostacolo e restare fedeli al nostro Business English.
All’inglese commerciale dobbiamo inoltre una cospicua serie di acronimi, come ad esempio ETF – Exchange Traded Fund, NAV – Net Asset Value, e CDS – Credit Default Swaps, la cui abbondanza è un esempio lampante dell’origine di tale macro microlingua.